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La maggior parte delle aziende, oggi, sono afflitte da problemi di liquidità. Tecnicamente si parla di crisi finanziaria: ovvero di difficoltà a far fronte ai propri impegni di brevissimo e di breve periodo, per carenza di denaro. Le ragioni che possono provocare questa situazione sono tante.

Per esempio, possiamo ricordare i seguenti fattori: la minor propensione dei consumatori a spendere, la riduzione dei margini di guadagno, l’aumento del costo dei combustibili, l’aumento delle materie prime… 
Spesso l’imprenditore si concentra ad analizzare i fattori esterni, tralasciando il fattore fondamentale che resta lui stesso!! Di fronte a situazioni di crisi, infatti, l’imprenditore dovrebbe chiedersi: come sto gestendo questa particolare fase di vita della mia azienda? Ho cambiato metodo o mi comporto come se l’azienda andasse a gonfie vele?
Il vero problema è che di solito l’imprenditore pensa che aziende in fase di crescita e aziende in fase di crisi si gestiscano allo stesso modo. In realtà è vero il contrario: cambiano, infatti, i problemi, le misure da prendere e soprattutto cambia la mentalità di chi deve gestire la situazione. 
Non si può pensare di uscire fuori da una situazione di crisi se si continua a comportarsi nello stesso modo con cui ci siamo finiti dentro!!

L’imprenditore, quindi, quando si trova di fronte una carenza di liquidità, deve innanzitutto cambiare il criterio di concepire l’azienda. Essa non va più considerata in termini di patrimonio, di valore dei suoi beni, ma va considerata in termini elusivamente di cassa. In momenti del genere può essere un “affare” anche svendere perché la liquidità ottenuta ci permette comunque di sopravvivere e nel frattempo di continuare nell’opera di ristrutturazione aziendale.

Ecco che vorrei consigliarvi in sintesi 5 mosse da mettere in atto.

Prima mossa

Prendete a grandi linee coscienza della situazione. Quali impegni finanziari e quali risorse avete in un arco temporale non superiore a 5 mesi.

Seconda mossa

Costruite un prospetto per visualizzare a sezioni contrapposte (entrate e uscite) il flusso di cassa prospettico a 13 settimane. Sarebbe bene predisporlo settimanalmente, meglio ancora se lo fate quotidianamente.

Terza mossa

Analizzate il vostro capitale circolante netto operativo (magazzino, crediti commerciali e debiti commerciali) e individuate le leve da utilizzare per aumentare la cassa.

Quarta mossa

Analizzate quali aree assorbono cassa e quali aree la generano, a prescindere dalla loro redditività economica.

Quinta mossa

Valutate la possibilità di monetizzare asset che al momento non risultano strategici.

Evidentemente i suddetti passi operativi devono essere inquadrati in un progetto di ristrutturazione aziendale che prenda atto anche delle future capacità reddituali dell’impresa e poi, come sempre, occorre che l’imprenditore ci metta il coraggio e la voglia di cambiare, affrontando la difficoltà con spirito ottimistico.